Consigli dietetici per i portatori di stomia

 

Per convivere bene con la colostomia è importante conoscere alcune semplici regole che possono aiutare i pazienti ad avere una buona regolazione dell'alvo ed una gestione della stomia senza inconvenienti.

  • L'apporto giornaliero di cibo dovrebbe essere suddiviso in almeno 3 pasti e 2 spuntini ad orari regolari. Questo aiuta a regolarizzare l'intestino;

  • masticare bene, perché alcuni cibi vengono parzialmente digeriti in bocca, mentre gli altri vengono trasformati in una massa omogenea;

  • mangiare lentamente e non parlare tra un boccone e l'altro;

  • non bere bevande gassate o troppo fredde e non mangiare alimenti ad alto contenuto di sostanze aromatiche (ad es. cipolla, aglio, ecc.);

  • durante l'assunzione di farmaci, soprattutto antibiotici, che provocano l'alterazione della flora batterica, assumere contemporaneamente fermenti lattici (in yogurt o in preparazioni farmaceutiche).

Alcuni alimenti che più frequentemente causano meteorismo e fermentazione:

  • formaggi fermentati;

  • vegetali crudi;

  • alcuni vegetali sia crudi che cotti (cipolla, aglio, piselli, asparagi, verze, cavoli, fagioli, ceci, fave e castagne);

  • molluschi e crostacei;

  • pesce e carni affumicate;

  • bevande gassate;

  • pane e pasta poco cotti.

Altri alimenti che possono accelerare il transito intestinale:

  • cereali integrali o poco cotti (pane e pasta), brodo di carne;

  • tutte le parti grasse di pesce, carni (ad es. pelle del pollo, parti grasse del prosciutto crudo e cotto, lardo, etc.);

  • formaggi grassi (gorgonzola, mascarpone, panna, mozzarella);

  • insaccati;

  • frutta poco matura;

  • frittura;

  • verdure, legumi e frutta ad alto contenuto di scorie (cicoria, bieta, fagioli, uva, prugne e fichi).

Purtroppo le intolleranze alimentari precedenti all'intervento di colostomia continueranno a richiedere l'attenzione del paziente.

Se è necessario seguire una dieta per altre malattie (diabete, morbo celiaco, cardiopatie, insufficienza renale, etc.), occorre informare l'enterostomista e discuterne insieme.